In fondo alla discarica pubblica della Visconta, giace una notevole quantità di legna lasciata marcire. Così senza un minimo di riparo dalle intemperie diventa presto del tutto inutilizzabile.
Trattasi di legna proveniente da abbattimenti d’alberi ammalorati o estirpati per ragioni viabilistiche, residui di potature corpose, rami di tutte le dimensioni esclusa la ramaglia sottile che di norma è triturata sul posto della manutenzione.
E’ il deposito della Cernusco Verde la quale, evidentemente, non ritiene redditizio ne trae alcuna utilità dall’accantonarla, sezionarla e “confezionarla” in vendita per scopi più nobili rispetto al macero: il caminetto.
Si spera che “sottobanco” e all’insaputa, non avvenga qualche scambio o baratto…
Perché allora non pensare di renderla utilizzabile – quando è possibile ed una volta stagionata – confezionando piccole cataste con l’aiuto del “volontariato” (Alpini, Protezione Civile, ecc.) per venderla? Il ricavato potrebbe andare a favore delle innumerevoli Associazioni che lavorano per gli “altri”.
Naturalmente senza chiedere la “deroga” a Formigoni, visto che in Lombardia non si può nemmeno accendere il caminetto…. Ma questa è un’altra storia.